Un pezzo storico

Il Palio di Fucecchio nasce da un’antica disputa medievale (XIII secolo) chiamata Palio della Lancia. Il primo Palio moderno, secondo i documenti reperibili nell'archivio storico locale, è invece databile al 14 giugno 1863.
Nel 1980 fu poi il “Gruppo donatori di sangue Fratres” a ridare vita alla tradizione, organizzando una corsa tra pony. L’anno seguente fu presa la decisione di organizzare un vero e proprio Palio delle Contrade, con i cavalli montati a sella.
Dopo essere partito da sedici contrade, il numero scese definitivamente alle attuale dodici. Nel 1987 si scelse di abbandonare la sella in favore della monta a pelo. Il “Gruppo donatori di sangue Fratres” decise di lasciare il Palio nelle mani dell’Amministrazione comunale nel 1995, in quanto il numero dei componenti era cresciuto e l'organizzazione era divenuta più complessa.
Il Palio delle Contrade è la cosa più cara a ogni fucecchiese: con la sua rinascita si è assistito ad un continuo crescendo di entusiasmo e di interesse tra giovani, adulti e bambini, tanto da rivestire un ruolo primario nella vita quotidiana di ciascuno, oltre che un'importanza rilevante tra le manifestazioni storiche della Toscana.
Per i fucecchiesi il palio è un insieme di emozioni indescrivibili, che creano contemporaneamente dolore e gioia, paura ed entusiasmo sfrenato.

La sfilata storica, uno dei momenti più colorati e suggestivi della settimana del Palio, prevede oltre mille sceneggianti in abiti medievali; la corsa dei cavalli è l’atto culminante dell’intero Palio. Tutti i migliori fantini hanno corso nella cosiddetta “Buca” (“ex cava d’Andrea”), un ippodromo naturale finalizzato alle corse dei cavalli, per conquistarsi il tanto desiderato Cencio, da Aceto a Cianchino, dal Pesse a Trecciolino, Massimino II, Il Bufera, Bucefalo, Bastiano, arrivando fino alle più giovani promesse.
Sara Pupeschi e Aurora Simoniello

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